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Convegno - Lessicografia bilingue e Traduzione: metodi, strumenti e approcci attuali  
 
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Hesperia - Repertorio analitico di lessicografia bilingue

Standard europeo DVB-T: la scomparsa di un dominio

Franco Bertaccini, Monica Massari

La diffusione globale di Internet e lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali, in ultimo la televisione digitale terrestre, hanno avuto profonde ripercussione non solo sugli stili di vita e sulla domanda del mondo del lavoro, ma anche sulla lingua italiana. Negli ultimi decenni, il lessico italiano si è arricchito di numerosi termini designanti i nuovi sistemi di comunicazione quali Internet, l’ADSL, la tv satellitare e la tecnologia legata alla domotica.

Il cambiamento, in atto nel panorama linguistico italiano dei linguaggi di comunicazione, costituisce l’oggetto di interesse della presente ricerca, inerente la trasmissione, il trasporto del segnale e la ricezione della televisione digitale terrestre. Le motivazioni che hanno spinto ad intraprendere questo lavoro sono da ricercarsi nella volontà di registrare quali fenomeni linguistici caratterizzano un ambito in piena evoluzione e di recente formazione quale quello della tv digitale terrestre. L’ipotesi è che non esista ancora una terminologia chiara e affermata e che nel “caos” generale, caratterizzante la lingua del settore delle telecomunicazioni, sia l’inglese a fungere da lingua franca all’interno della comunicazione tra esperti.

La presenza dominante dell’inglese nel dominio indagato è da ricercarsi nel ruolo cardine svolto da questa lingua nella diffusione della tecnologia analizzata. Poiché la televisione digitale terrestre è stata messa a punto nei paesi anglofoni, è stata esportata, insieme al prodotto, anche la parte più importante del lessico specialistico e della nomenclatura di tale settore. Inoltre, il ritardo, nell’elaborazione di un linguaggio specialistico adeguato, ha avuto come ripercussione la proliferazione di sinonimi e varianti in entrambe le lingue, ma principalmente in italiano.

La presenza di sinonimi e varianti porta inevitabilmente a confutare il principio di univocità della teoria wusteriana, aprendo nuove strade di ricerca verso una terminologia più improntata sull’uso effettivo della lingua nei vari strati d’utenza e nelle varie situazioni comunicative. Inoltre, lo studio condotto ha messo in evidenza l’esistenza di due tipologie diverse di sinonimia: una funzionale o “fisiologica” e una di disturbo o “patologica”. La prima giustifica la propria presenza su basi diastratiche, mentre la seconda, come suggerisce il nome, è arbitraria e può costituire un ostacolo durante la creazione di banche dati terminologiche, nonché creare confusione per i non esperti.

Sinonimia, variazione e neoformazione enfatizzano la mancanza di una terminologia chiara e affermata nel settore d’indagine, dove l’unico terreno d’incontro possibile diventa l’inglese, lingua franca della comunicazione scientifica nel XXI secolo.

Alla luce di tali considerazioni, si auspica di sensibilizzare la riflessione sul fenomeno, in corso all’interno della comunicazione digitale, di scomparsa dell’italiano dal dominio, non solo per evitare forme di discriminazione tra gli utenti, ma soprattutto per evitare l’impoverimento delle lingue nazionali, come l’italiano, che l’esclusione dagli ambiti terminologici vitali ridurrebbe inesorabilmente a lingue minoritarie.

 

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